martedì 24 gennaio 2012

Ritorno al futuro.

E' da stamattina che leggo cose che mi lasciano senza parole: il voto di laurea non conta più.
Ai concorsi conta la performance.
Il tanto amato, sudato,blasonato 110 dieci e lode pari al 100 della maturità.
Un voto inutile e spesso  contraffatto che non dice niente se non che l'esame è tutta una questione di culo, fortuna, destino, coincidenze chiamatele come volete.
Da ora in poi sembra che a dettar legge e a determinare le sorti lavorative saranno le classifiche delle università.
Saranno stabiliti nuovi parametri di valutazione per quanto concerne il voto di laurea in relazione all'ateneo di provenienza.
Perciò, niente di più facile che se ti laurei al sud, con tutto quel nepotismo, quello schifo e quegli imbrogli, capace  che gli esami e le lezioni siano una barzelletta e con tutta probabilità  il 110 te l'abbiano regalato perchè tua madre era compagna di corso del professore a cui, guarda caso hai chiesto la tesi di laurea.
O perchè i tuoi genitori sono avvocati e si sa ,in quegli ambienti lì ci si conosce tutti.Specie se studi anche tu Giurisprudenza, vedi un po', a Bari, dove ogni 20 metri c'è una targa di studio legale, che combinazione.
C'è chi leggendo questo post ed essendo arrivato fin qui lo intitolerebbe:Encomio delle università del Meridione.
Lungi da me tessere un elogio di un sistema,di un'università che in quanto a  strutture e prospettive , sono la prima a definire carente.
La discriminazione tra atenei non mi spaventa, c'è da sempre e da un lato  un monito a migliorare  non fa mai male.
Dall'altro la discriminazione tra  studenti mi terrorizza.Giustamente fanculo quella chiacchiera dell'eguaglianza sostanziale.
,Messina e Bocconi, Cattolica e Bari, Trento e Foggia.
Nord e Sud.
Divisi ancora un volta dalla polenta e dal panettone, dalla pizza e dalla piadina, dal lei e dal voi,dalla nebbia e dal sole.
Adesso persino  dall'università.
Studenti che si svegliano alle 7  per ripetere prima di un esame, che escono con gli occhiali appannati ,  i capelli in disordine e le occhiaie della notte prima.
Studenti felici dopo un bel voto o incazzati per non aver fatto il massimo, studenti che corrono al bar più vicino per raccontarlo all'amica che li aspetta da un'ora,che chiamano i genitori o gli amici per sfogarsi un po', o che corrono a casa a studiare perchè tra una settimana c'è ne già un'altro.
Penso che questo accada ovunque in ogni parte d'Italia.
Che ci siano sogni in ogni ateneo, menti brillanti in ogni regione, in ogni città e in ogni paese.
Ricordo i miei anni a scuola e ripenso a tutti i miei professori di lettere, a ciò che dicevano a mia madre ai colloqui.
Estremamente competitiva e brillante , muore dalla voglia di ostentare cultura e intelligenza, di sbattere in faccia a tutti che lei sa sempre qualcosa in più ,che è sempre un gradino più in alto.
Non è esattamente una bella cosa.
Con il tempo ho capito che si spreca molta energia.
E oggi ne  ho la conferma, alla fine non serve proprio a niente.
Ma non è una ragione valida per smettere di studiare, di apprendere, di essere curiosi di voler capire come funziona questo mondo che gira al contrario.
Lo studio è una scelta libera, una pillola contro l'ignoranza che si prende anche a stomaco pieno,perchè tanto non esistono controindicazioni.
Da adesso pare che esista anche il foglietto illustrativo, il  bugiardino che ci indica dove studiare per trovare lavoro,ma che si dimentica di dirci  come fare per far quadrare il bilancio familiare.
Spero che tutto questo sia solo una bufala, che questo sia solo l'ennesimo tentativo di screditare il governo, che si tratti solo di un brutto sogno, o  il malinteso di un giornalista che ha capito fischi per fiaschi.
Lo spero con tutto il cuore, almeno stanotte voglio dormire sonni tranquilli.

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